“Fenomenologia di un allenatore: Marcello Lippi”

Questo corposo articolohttps://www.riflessioni.it/finestre-anima/fenomenologia-allenatore-marcello-lippi.htmdel Prof Guido Brunetti, noto psicologo e scrittore italiano, esula dal solito cliché improntato alla brevità che caratterizza i post di questa categoria. È un’eccezione che ho fatto volentieri in quanto contribuisce ad inquadrare nella giusta luce un fenomeno, quello calcistico, che ha raggiunto ormai dimensioni stratosferiche. Buona lettura.

 

Dall’analisi di brani estratti da una serie di interventi di Marcello Lippi, noto commissario tecnico della nazionale campione del mondo del 2006, emergono importanti elementi Continua a leggere ““Fenomenologia di un allenatore: Marcello Lippi””

«Il cielo stellato sopra di me e la legge morale in me»: un’introduzione alla libertà in Kant

La bianchezza della balena

«Il concetto della libertà ci permette di non uscire da noi stessi per trovare l’incondizionato e l’intellegibile per il condizionato e il sensibile» (K.p.V. A 190). La libertà è, in Kant, «chiave di volta di tutto l’edificio del sistema della ragion pura» (K.p.V. A 5) poiché è, allo stesso tempo, scopo della ragione e condizione trascendentale dell’azione morale; in tal modo, essa funge da ponte tra il mondo fenomenico e il mondo noumenico.

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23.

<<La filosofia nel senso in cui finora l’ho interpretata e vissuta io, è libera vita tra i ghiacci, in alta montagna, è la ricerca di tutto ciò che vi è di strano e di enigmatico nell’esistenza, di tutto ciò che finora era inibito dalla morale.>>

[F. Nietzsche – Ecce Homo]

22.

<<L’importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza.>>

[Giovanni Falcone]

Mi faccio un tatuaggetto?

OpinioniWeb-XYZ

ballerina-2724620_1920 Foto di Jugendtreff kom,ma da Pixabay

Nel post che segue Stefano esprime un suo parere sui tatuaggi. Io sinceramente non ho mai pensato alla questione, sicuramente non sono un tipo da tatuaggi, ma tengo solo a precisare che i motivi per cui uno decide di tatuarsi sono veramente tanti. Innanzitutto i tatuaggi hanno un’origine antichissima, credo addirittura che ne siano stati trovati alcuni su delle mummie! Poi riguardo ai motivi per cui venivano praticati ce ne sono fra i più disparati. Vicino a dove abito per esempio c’è il Santuario di Loreto dove addirittura fino a non troppi anni fa esistevano i “frati marcatori” che incidevano sulle braccia dei pellegrini dei segni devozionali. Questi tatuaggi nell’antichità servivano anche per distinguere la propria fede soprattutto nel periodo delle crociate, perché in caso di morte la gente voleva essere riconosciuta come cristiana e seppellita come tale. In epoche più recenti i…

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Sebastiano Vernazza 1.

<<Il catenaccio è morto, nessuno più si arrocca con dieci giocatori dietro la linea della palla. Tutti o quasi tutti provano a fare il proprio gioco, anche le cosiddette provinciali. (…) Le variazioni regolamentari degli ultimi venti anni, in particolare l’inasprimento delle sanzioni per i falli, e l’introduzione della Var hanno inibito i difensori e cambiato il modo di difendere. La marcatura a uomo è oggi fortemente limitata, per certi versi sconveniente, perché gli attaccanti sono sempre più tutelati: troppo alto il rischio di essere sanzionati con cartellini vari. I giocatori sanno di essere “spiati” dai varisti e hanno capito che non ci sono più margini per farla franca, per cui si contengono e a volte non entrano con decisione.>>

[Sebastiano Vernazza – Gazzetta dello sport on – line- 27 agosto 2019]

Il Nome del Padre: psicoanalisi e democrazia

istitutoipol

Il Nome-del-Padre: psicoanalisi e democrazia*
Eric Laurent

Come legare insieme, attraverso una congiunzione, la psicoanalisi e quella forma dominante della politica moderna che è la democrazia? C’è stato un tempo in cui la democrazia coesisteva con altre forme non democratiche della politica. Dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989, non ci sono più alternative credibili. Questo non significa che la Cina e alcuni altri non facciano eccezione, ma tutti affermano, almeno a fior di labbra, di volere soltanto la democrazia. Questa unanimità ha potuto far pensare, ad autori come Francis Fukuyama che fosse arrivata la fine della storia, poco prima di eventi che vi avrebbero seriamente fatto obiezione. Constatiamo, più sobriamente, l’esistenza del desiderio di democrazia. Esso è formulato nei risultati, pubblicati, di un sondaggio del Pew Research Center, centro di ricerche indipendente di Washington, effettuato nel 2002 su 38.000 persone in quarantaquattro paesi, che testimoniava l’adesione amplissima…

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“Non avrai più paura se avrai cessato di sperare”

“Non avrai più paura se avrai cessato di sperare” è una massima di Ecatone, antico filosofo greco, che merita una breve riflessione. Effettivamente, paura e speranza rendono l’uomo ansioso nell’attesa del futuro. L’una e l’altra scaturiscono dal fatto che l’uomo, al contrario delle bestie che trovandosi di fronte al pericolo lo evitano e poi stanno tranquille, non si adatta al presente ma proietta i suoi pensieri nel futuro. Il problema è che l’uomo, proprio per questa facoltà di prevedere il futuro è in ansia sia per il presente che per il futuro.