Se…

Se

non hai occhi che per lei

Se

al risveglio il primo pensiero è per lei

e l’ultimo prima di addormentarti anche

Se

un suo sorriso mette a soqquadro il tuo cuore

e il tuo viso diventa rosso fuoco

e la pressione sale alle stelle…

Se

sei pronto a dare la vita per lei

sei innamorato perso.

Tienila stetta

non lasciarla andare.

Luigi Lavorgna

The Longshoreman Philosopher

words and music and stories

Eric Hoffer, self-educated moral and social philosopher. and longshoreman, was born on 25 July (or 15 July) 1902 in The Bronx, New York. His parents were immigrants from Alsace, then part of Imperial Germany.
Of his early life, Hoffer wrote: “I had no schooling. I was practically blind up to the age of fifteen. When my eyesight came back, I was seized with an enormous hunger for the printed word. I read indiscriminately everything within reach—English and German.”

He had lost his sight when he was seven: two years earlier his mother had fallen down a flight of stairs with him in her arms. She did not recover and died within a year, he lost his sight and, for a time, his memory.

At the death of his father, he realized he would have to look after himself. He wrote: “I knew several things: One, that I didn’t want to…

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La vita

La vita è un viaggio e il fatto che sia lungo o corto non sempre dipende da noi. Ci si incontra, ci si frequenta, ci si illude, ci si disillude, a volte crediamo di innamorarci, altre volte si prende una cantonata, altre volte ancora ci si ritrova con le spalle al muro… e se picchia, picchia forte e può far male.

C’è una frase, “O con me o contro di me!”, sentita probabilmente in qualche film, alla quale mi sono ispirato ogni qualvolta mi sono ritrovato invischiato in qualche situazione complicata. “Così stanno le cose –mi dicevo – l’essere umano è fragile e vulnerabile… opporre resistenza al naturale fruire degli eventi ne uscirei con le ossa rotte. Pertanto, essendo questo lo stato delle cose, invece di lottare contro è quanto mai opportuno lottare con.”

Step by step … dietro l’angolo c’è sempre una nuova sfida che ci attende, una vetta da scalare, un obiettivo da raggiungere, una promessa da mantenere…

Una cosa è certa: non ci si annoia mai… non c’è il tempo.

Luigi Lavorgna

Post scriptum

A scanso di equivoci, vorrei chiarire che il mio non è un invito a subire la vita, ma a viverla alla massima espressione giocando bene le proprie carte.

Legge e Diritto – La corruzione: male comune più insidioso delle mafie…

Medicina, Cultura, e Legge.

La corruzione.

Nel nostro Paese le leggi in materia di corruzione sono abbastanza sanzionatorie (specie se trattasi di ‘corruzione in atti giudiziari’) e, negli ultimi anni, lo sono diventate anche di più.

Com’è, dunque, che tutto ciò non funziona come un buon deterrente?

Com’è, dunque, che il nostro Paese continua a essere logorato da cotanta corruzione?

Perché, in generale, ciò che fa più paura all’uomo non è la punizione in sé, ma il giudizio morale, il quale, purtroppo, nell’epoca moderna, e per svariati motivi, è venuto meno su molti fronti.

Nelle sfere morali dell’odierna società è insito che solo alcuni comportamenti, e azioni, e/o reati, siano profondamente aberranti, per cui, solo chi adempie questi assume la forma di chi è esso stesso aberrante. Ecco il punto cruciale del quanto.

Se si riuscisse a infondere, profondamente, nella società tutta, che anche altri comportamenti, azioni, e/o reati, come la corruzione,

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“Io ce l’ho profumato…”

Della serie spot indimenticabili

Anni ottanta, siamo in Sicilia (almeno è quello che penso nel vedere l’ambientazione), in un tinello, presumo, una coppia di fidanzati sta comodamente seduta su due poltroncine poste l’una accanto all’altra. Lei, sul chi va là, cerca refrigerio sventolando un ventaglio… lui, completo bianco, la giacca sbottonata, cravatta beige a quadri bene in vista, rilassato, schiena distesa, mani sui braccioli, capelli neri pettinati all’indietro, baffi e occhiali scuri, serissimo dice:

“Io ce l’ho profumato…”

“Ehhh!?” lo interrompe lei guardandolo esterrefatta.

“L’alito!!” termina lui con quell’inflessione nella voce tipica della parlata siciliana. “Ce l’ho profumato con Mental… perché Mental profuma… ah, ah (le alita sul volto)… l’alito! E che avevi capito?>>

“Eh, eh, eh, uh… farfuglia lei abbassando lo sguardo, quasi vergognandosi.

Luigi Lavorgna

Post scriptum

Per chi voglia vedere o rivedere la 1^ versione [https://www.youtube.com/watch?v=ChofvWqH0r8]

INTERVISTA MARISA SALABELLE di MasticadoresItalia

MasticadoresItalia // Editore: J re crivello

1.- Perché scrivi?

Non è facile rispondere a questa domanda ho sempre amato scrivere, fin da bambina e da ragazza. Scrivere è una cosA che mi dà piacere, ma soprattutto direi che è un bisogno che sento

2.- Da quando scrivi? C’è stato un momento specifico che ti ha spinto a iniziare a scrivere?

Come ho scritto sopra, scrivo da sempre, sia pure con intervalli piuttosto lunghi. Scrivevo da ragazza, poi per molti anni ho abbandonato la scrittura quasi completamente perché tra lavoro e famiglia mi mancava letteralmente il tempo; ho ricominciato quando i miei figli sono cresciuti, intorno alla fine degli anni ’90 del Novecento, e non ho più smesso

3.- Nella tua giornata lavorativa quotidiana, quanto tempo dedichi alla scrittura? Hai dei rituali prima di affrontare la pagina bianca?

Nessun rituale, scrivo quando ho tempo e ne sento il desiderio, ci sono giorni in cui dedico qualche ora…

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Fantasie di una mattinata di mezza estate

È il giorno della seconda dose di Pfizer. Sono da poco passate le otto ed io, come un bravo soldatino, sono in fila e aspetto il mio turno. Avverto una presenza alle mie spalle ed ho la netta sensazione di essere osservato. Mi sforzo di tenere a freno la mia curiosità, ma dopo un paio di minuti giro la testa con fare indifferente e vedo una signora che cerca a sua volta di apparire indifferente. Nel mentre cerco di decidere la strategia per un eventuale approccio, lei si sposta qualche metro più avanti sulla mia sinistra.

Adesso è lei che gira la testa per guardarmi. Anch’io la cerco con lo sguardo… la guardo dritto negli occhi color acquamarina e mi perdo…

Il suo sguardo è intenso, penetrante e profondo come l’oceano.

Mi sento leggero come una piuma e mi ritrovo, adolescente, a volare radente sull’acqua di un mare calmo… volteggio, annuso l’odore dell’immensa distesa di acqua, respiro a pinei polmoni…

Era da tempo che, per dirla con Carducci, non mi sentivo così “eccitato, esaltato, stordito: ebbro d’amore, di felicità…”

Sento chiamare il mio numero e, con uno sforzo titanico, mi avvio per entrare nella struttura ambulatoriale.

Nel mentre che aspetto i canonici venti minuti dopo aver ricevuto il vaccino per poter lasciare la struttura, cerco di focalizzare…

Conclusione: non è un sogno, ma connubio tra realtà e fantasia…

Luigi Lavorgna