Violenza.

ilpensierononlineare

“Chi dice -non ce la faccio- può anche morire sul lettino”

Grande citazione di una certa ostetrica detta ad un donna nel bel mezzo del parto.

Tra solitudine.

Dolore.

Paura.

Vergogna.

Disagio.

Ricoverata tra battute schifose fatte dal personale sanitario.

Offesa e denigrata per il suo corpo.

Per il suo dolore.

Ne parlerò -poi- di violenza ostetrica.

Non oggi.

Lo stesso governo che pretende che le donne partoriscano a tutti i costi, si preoccupi di metterci in sicurezza fisicamente e psicologicamente.

Non siamo carne da macello.

Dott.ssa Giusy Di Maio, Ordine Degli Psicologi della Regione Campania, matr. 9767

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Focalizzazione e semplicità

“Sono convinto che metà di ciò che separa un imprenditore di successo da uno senza successo sia la pura perseveranza.

Questo è uno dei miei mantra: focalizzazione e semplicità. Semplice può essere più difficile che complesso. Bisogna lavorare duro per arrivarci. Ma alla fine ne vale la pena, perché così si possono muovere le montagne>>.

Molte volte la gente non sa quel che vuole finché non glielo fai vedere.

Non abbiamo la possibilità di fare molte cose nella vita, ma ognuno di noi dovrebbe eccellere. Perché questa è la nostra vita.

Il mio modello sono i Beatles. Erano quattro ragazzi che tenevano sotto controllo le rispettive tendenze negative e si bilanciavano a vicenda. E il totale era più grande della somma delle parti.

Quando avevo diciassette anni, ho letto una citazione che recitava: “Se vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo, uno di questi c’avrai azzeccato”. Mi fece una gran impressione, e da quel momento, per i successivi trentatré anni, mi sono guardato allo specchio ogni giorno e mi sono chiesto: “Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?”. E ogni volta che la risposta era “No” per troppi giorni consecutivi, sapevo di dover cambiare qualcosa.

Ricordare che sarei morto presto è stato lo strumento più utile che abbia mai trovato per aiutarmi nel fare le scelte importanti nella vita. Perché quasi tutto – tutte le aspettative esteriori, l’orgoglio, la paura e l’imbarazzo per il fallimento – sono cose che scivolano via di fronte alla morte, lasciando solamente ciò che è davvero importante. Ricordarvi che state per morire è il miglior modo per evitare la trappola rappresentata dalla convinzione che abbiate qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c’è ragione perché non seguiate il vostro cuore.

Il vostro tempo è limitato, perciò non sprecatelo vivendo la vita di qualcun’altro. Non rimanete intrappolati nei dogmi, che vi porteranno a vivere secondo il pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui zittisca la vostra voce interiore. E, ancora più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione: loro vi guideranno in qualche modo nel conoscere cosa veramente vorrete diventare. Tutto il resto è secondario.”

[Dal libro “Steve Jobs – La vita di un genio che ha cambiato le nostre vite” di Hungry-Foolish.]

passioni divergenti.

Racconti brevi di vita quotidiana ( spero allegri ed umoristici) aforismi pensieri idee di un allegro pessimista

Mia figlia di tutte le arti ha scelto il ballo.

Il ballo per me di tutte le arti è la più incomprensibile, veder zampettare qualcuno su un palco, o su una pista da ballo ( che sia Bolle, Fracci, o chi altro volete o qualsiasi altro tipo di ballo) è una grande rottura di scatole. L’ unico motivo per cui guardo un balletto è scritto magistralmente da Buzzati in un suo splendido libro -un amore- ( all’inizio del romanzo). Di sicuro Bonolis ha letto sicuramente il libro.

Da piccola mia figlia ha fatto danza moderna, ricordo con terrore i saggi di fine anno con bambini ore e ore a ballonzolare su quel palco, con genitori adoranti, tra la mia più sincera incredulità, ma per amore di mia figlia li ho visti tutti.

Un giorno mia figlia è arrivata ed ha detto che non voleva più andare a danza moderna (…

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Desiderio

Il suono della parola

È il desiderio a muovere il mondo e a tesserne le trame, la voglia di esistere, di possedere, di essere. Ci prende per mano, coinvolti, sballottati come una barchetta di carta in mezzo al mare. È un tumulto che plasma la pelle, che mescola le ossa, accudisce e divide corpo e anima, spaventati dall’assenza di un limite certo, desiderando tutto e sempre più, perché ogni cosa coincida con il nostro essere creatura che ambisce alla gioia. E scaviamo trincee per difendere i nostri desideri, indossiamo armature, cerchiamo consolazioni un tanto al chilo, sempre pronti ad afferrare e a mordere, a trattenere e a perdere. Desideriamo un amore, un lavoro, una gioia, un figlio. Desideriamo salute, costanza, risate e tumulti nel centro del petto. Desideriamo rumore. Desideriamo la vita.

Guido Mazzolini

I miei sono i desideri di una normalissima “ragazza” del secolo scorso: tanta salute, la pace nel mondo e, ultimo…

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Sur les fils tissé par la rosée burgeonne le silence

Tana libera tutti

Io ho bisogno di pensare e di sperare che possa ancora accadermi qualcosa di straordinario. Sei Sei un gesto semplice vengo al nido a mietermi di uva fragola sei un sorriso di pianta di montagna sei un vento leggero e forte al volteggio Sei tenera illusione di un fertile e gracile seno Sei ventre affamato […]

Sur les fils tissé par la rosée burgeonne le silence

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Essere

“Essere l’uomo più ricco del cimitero non mi interessa. Andare a letto ogni sera sapendo di aver fatto qualcosa di meraviglioso, questo è importante per me.”

Steve Jobs