La questione della felicità

“Effettivamente la questione della felicità è al centro di tutte le grandi correnti spirituali dell’umanità. Come ricordava Epicuro, tutti vi aspiriamo, qualunque forma essa assuma. Tuttavia sperimentiamo anche che risulta inafferrabile come l’acqua o il vento. Non appena pensiamo di essercene impossessati ci sfugge. Se tentiamo di trattenerla, si allontana da noi. A volte si nasconde dove speriamo che sia o emerge all’improvviso nel momento in cui meno ce l’aspettiamo.”

(Frederic Lenoir – La saggezza spiegata a chi la cerca – Piemme)

Questo matrimonio non s’ha da fare!

Qualche giorno fa ho incontrato un amico, pensionato come me, che non vedevo da molto tempo. Nel mentre, comodamente seduti, gustavamo un caffè al bar, iniziamo a parlare del più e del meno. Considerata la nostra età, la conversazione inevitabilmente si focalizza sugli acciacchi della vecchiaia, sugli effetti collaterali del vaccino anti-Covid, in particolare della terza dose che ha causato diversi problemi, nonché dell’aumento sproporzionato dei prezzi di questi ultimi tempi che ha ridotto il potere d’acquisto dell’euro.

Come se non bastasse, dulcis in fundo, il mio amico comincia a snocciolare una sequela di avvenimenti che ultimamente gli hanno tolto il sonno. Il fatto è che a fine mese si deve sposare un nipote e la moglie, per più di due settimane, è rimasta coinvolta in un interminabile andirivieni tra negozi per equipaggiare la famiglia dell’occorrente per poter partecipare al lieto evento.

Con ricchezza di particolari ha fatto un resoconto dettagliato delle peripezie affrontate per poter soddisfare le diverse esigenze dei singoli componenti della famiglia. A parte una “barca di soldi” – parole sue – che hanno preso il volo, in particolare per la consorte si è trattato di un impegno costante che l’ha stressata oltre ogni aspettativa.

Sorvolo sui dettagli, aggiungo soltanto che essendo questo lo stato delle cose, anche se in un contesto diverso, verrebbe da dire con il Manzoni: <<Questo matrimonio non s’ha da fare!>>

IL CONSUMISMO MI CONSUMA

Mi si perdoni la tautologia, ma lo stato delle cose, per quanto concerne la mia situazione, è tale che ultimamente comincio a vedere nero, cosa che non capitava da molto tempo. Sarà questa crisi inaspettata, soprattutto economica, che ha fatto schizzare alle stelle il costo di beni e servizi, sarà la vecchiaia e relativi acciacchi, sarà che il pessimismo ha preso il sopravvento… fatto sta che ho la sensazione, per dirla con Corrado Mantoni storico conduttore della trasmissione televisiva “La corrida”, che “non finisce mica qui!”

Come se non bastasse questo scenario, le esigenze di una famiglia numerosa ti obbligano a stare quotidianamente in trincea”. Le bollette dell’energia elettrica, ad esempio, hanno raggiunto cifre esorbitanti… la connessione Internet la devi avere se non vuoi essere escluso dal mondo… e poi le bollette per l’acqua, la tassa per la spazzatura, la tassa di circolazione per l’auto e relativa assicurazione, tanto per ricordare le più importanti, senza contare gli imprevisti, come la sostituzione della lavatrice, la capatina dal meccanico e via di questo passo.

Ma non finisce qui, aggiungiamo la partecipazione a banchetti di matrimoni, battesimi, cresime, compleanni che complica le cose. Bisogna elargire una cospicua somma di denaro come regalo altrimenti “la gente parla”… Ma a me, che c…. frega dei quello che dice la gente! “Ma mi faccia il piacere!” direbbe Totò. Tanto parleranno comunque in un modo o nell’altro.

Ah, quasi dimenticavo… e i regali per la festività del Natale, poi Pasqua, e poi San Valentino, e poi la Festa del Papà…

Come dire, la giostra continua: “Altro giro, altra corsa!”

E vai!!! Viva il consumismo.

Chiedo scusa al lettore, ma come dicono a Napoli: “M’aggia sfugà!!!”

ALFABETO DELL’OTTIMISTA

A come Andrà tutto bene

B come Bellezza

C come Credere

D come Determinazione

E come Entusiasmo

F come Figo

G come Gaio

H come Ho lottato e raggiunto l’obiettivo

I come Il destino sono io

L come Luce alla fine del tunnel

M come Mietere successi

N come Nessun dubbio

O come Opportunità

P come Perseveranza

Q come Questo piccolo grande amore

R come Resilienza

S come Seminare per raccogliere

T come Tener duro

U come Uscire dalla zona comfort

V come Veni, vidi, vinsi

Z come Zero errori come obiettivo finale

ALFABETO DEL PESSIMISTA

A come Ahimè

B come Batosta

C come Che mi impegno a fare, tanto sarà un fallimento

D come Destino

E come Errore

F come Fuoco di paglia

G come Giù la testa

H come Ho toppato

I come Inerme

L come Lo scemo del villaggio

M come Me lo sono meritato

N come Nel pallone

O come Ordalia

P come Perdente

Q come Quello che non ne fa mai una buona

R come Rosicone

S come Stronzo

T come Tutto secondo i piani del nemico

U come Una botta in fronte

V come Venni e vidi la mia sconfitta

Z come Zimbello

(Seguirà prossimamente l’alfabeto dell’ottimista)

La tecnica

«Noi continuiamo a pensare la tecnica come uno strumento a nostra disposizione, mentre è diventata proprio lei l’ambiente che ci circonda. Viviamo di tecnica secondo quelle regole di razionalità che, misurandosi sui soli criteri della funzionalità e dell’efficienza, non esitano a subordinare le esigenze dell’uomo al business dell’apparato tecnico. Il suo funzionamento diventa planetario. Siamo davanti a una rivoluzione che ci propone di rivedere i concetti di individuo, identità, libertà, salvezza, verità, senso, scopo, ma anche quelli di natura, etica, politica, religione, storia, di cui si nutriva l’età umanistica. Nell’età della tecnica, dovranno essere rifondati alle radici.»

Umberto Galimberti

Quando gli amori

“Quando gli amori diventano abitudine e il desiderio fatalmente si spegne. Quando la loro presenza è data per scontata, allora è autorizzata la distrazione, la trascuratezza, l’indifferenza e persino l’incuria.”

[Massimo Recalcati_-_La_Stampa_-_12_ottobre_2021.]